Cavalleria Rusticana / 12 anni dopo

TEATRO CHIABRERA DI SAVONA
Venerdì 27 ottobre ore 20.00
Domenica 29 ottobre, ore 15.30

 

CAVALLERIA RUSTICANA
Melodramma in un atto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci
musica di Pietro Mascagni

Personaggi Interpreti
Santuzza Victoria Khoroshunova
Turiddu Sergey Radchenko
Compare Alfio Stavros Mantis
Lola Laura del Rio
mamma Lucia Claudia Marchi

DODICI ANNI DOPO
- IL SEQUEL DI CAVALLERIA RUSTICANA -

Opera in un atto liberamente ispirata all’omonimo dramma di Giovanni Grasso
su libretto di Lido Pacciardi e Mario Menicagli
musica di Mario Menicagli
edizioni Sillabe

Personaggi Interpreti
Santuzza Noemi Umani
Zu Brasi Alessio Verna
Compare Alfio Stavros Mantis
Turidduzzu Yina Qiu
Lola Laura del Rio
Gna Lucia Claudia Marchi
Pietro Rocco Sharkey
Filomena Costanza Gallo

 

Direttore Mario Menicagli

Regia Antonio De Lucia

Assistente Vincenzo Sarinelli

Scenografie Fondazione Goldoni di Livorno

Costumi Fondazione Cerratelli

Light Designer Matteo Catalano

CORO, CORO VOCI BIANCHE E ORCHESTRA DEL TEATRO GOLDONI DI LIVORNO
Maestro del coro Maurizio Preziosi
Maestro coro voci bianche Laura Brioli

Coproduzione con il Teatro Goldoni di Livorno

 

Andata in scena per la prima volta il 17 maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma, con Gemma Bellincioni e Roberto Stagno, l’atto unico di Pietro Mascagni, Cavalleria rusticana, è la prima e la più nota delle sedici opere del compositore livornese e, insieme a Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, è una delle pièce emblematiche del Verismo musicale.
Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, trassero il libretto dalla novella omonima di Giovanni Verga su richiesta dello stesso Mascagni. Nel 1888, infatti, l’editore Sonzogno, aveva annunciato il bando di un concorso per un atto unico, aperto a tutti i giovani compositori italiani esordienti. Le tre migliori partiture sarebbero state rappresentate a Roma a spese dell’editore. Pietro Mascagni, all’epoca residente a Cerignola dove dirigeva la lovale banda musicale, venne a conoscenza del concorso soltanto due mesi prima della scadenza del bando. Così, chiese aiuto all’amico Targioni-Tozzetti – insegnante di letteratura all’Accademia navale di Livorno – che, insieme a Menasci, si mise all’opera sul soggetto verghiano. La partitura fu completata l’ultimo giorno utile per iscriverla al concorso e fu selezionata sulle oltre settanta che vennero inviate all’editore.
Dalla vittoria di Mascagni al concorso, il resto è storia: grazie soprattutto alle prime incisioni discografiche e alla celeberrima interpretazione di Enrico Caruso, questa storia di sangue e di coltelli ha varcato l’Oceano divenendo una delle opere più rappresentate del repertorio.
La storia, molto semplice, si svolge a Vizzini, paese del catanese, la mattina di Pasqua: Santuzza, promessa a Turiddu e che a lui si è concessa, ha scoperto che l’uomo è rimasto legato sentimentalmente a Lola, moglie del carrettiere Alfio e sua fidanzata prima della partenza di Turiddu per la guerra. Così, per vendicarsi del tradimento di Turiddu, rivela la tresca tra lui e Lola proprio ad Alfio che sfida il rivale a un duello rusticano al coltello e lo uccide.
Spesso affiancata a Pagliacci per la sua brevità, in occasione dell’allestimento savonese, Cavalleria andrà in scena con Dodici anni dopo, un vero e proprio sequel dell’opera mascagniana, nato da un’idea del regista e attore siciliano Franco Zappalà e rappresentata per la prima volta a Catania il 4 agosto 2021 ql Giardino Bellini. Tratto dal dramma omonimo di Giovanni Grasso, l’atto unico su libretto di Lido Pacciardi e musiche di Mario Menicagli, è ambientato nella stessa Vizzini in cui, dodici anni dopo l’omicidio di Turiddu Macca, Santuzza vive con Turidduzzu, figlio nato dalla sua relazione con il promesso sposo. È il giorno della scarcerazione di Alfio e il carrettiere torna in paese per ottenere il perdono dei suoi ex amici.

Emanuela E. Abbadessa