Trama

Capolavoro del genio pucciniano, La Bohème è una delle opere più rappresentate al mondo e una delle più amate dal pubblico.
Molto cara a Puccini, racconta in quattro quadri la vita e gli amori di un gruppo di giovani con pochi soldi e molti sogni, per i quali Puccini stesso trovò ispirazione nel suo passato, nei suoi anni da studente. La Parigi del 1830, la vigilia di Natale con le strade piene di gente, tra venditori di giocattoli e locali affollati, le soffitte fredde e la miseria quotidiana, sono lo sfondo sul quale si snoda la vicenda tragica dell’amore tra il poeta Rodolfo e la ricamatrice Mimì, affetta da tubercolosi. A loro fa da contraltare l’amorazzo tra il pittore Marcello e l’esuberante Musetta, personaggio complementare di Mimì.
Su tutto, accanto all’amore, aleggia il prepotente dell’amicizia che lega questi giovani (con il filosofo Colline e il musicista Shaunard) e li fa ritrovare insieme, nel quarto quadro, accanto a una Mimì morente in una delle scene più struggenti dell’intera storia del melodramma.
Se nella vita di Puccini La Bohème sancisce la conferma duratura del suo genio, nella storia dell’opera essa è un’innovazione grazia alla quale i meccanismi musicali agiscono profondamente nelle capacità ricettive dell’ascoltatore che, nelle mani del compositore, ride, piange, ama e soffre le stesse passioni dei personaggi sulla scena, con una potenza nuova.

 

I Quadro
In soffitta
La vigilia di Natale, il pittore Marcello sta dipingendo un paesaggio del Mar Rosso, e il poeta Rodolfo sta tentando di accendere il fuoco con la carta di un dramma scritto da lui (non hanno legna). Giunge il filosofo Colline che si lamenta per un prestito su pegno non concesso. Arriva il musicista Schaunard con un cesto di cibo: ha guadagnato! I festeggiamenti sono interrotti dalla visita di Benoît, il padrone di casa venuto a reclamare l’affitto, ma viene preso in giro dai giovani e liquidato. I quattro bohémiens decidono di andare al caffè Momus ma Rodolfo si attarda per finire l’articolo di fondo per il giornale “Il Castoro”.
Rimasto solo, sente bussare alla porta. Una voce femminile chiede di poter entrare. È Mimì, vicina di casa: le si è spento il lume e cerca una candela per poterlo riaccendere. Una volta riacceso il lume, la ragazza si sente male e sviene: ha la tubercolosi, il petto è squassato dai colpi di tosse. Quando si rialza per andarsene, si accorge di aver perso la chiave della stanza: inginocchiati sul pavimento, al buio (entrambi i lumi si sono spenti), i due iniziano a cercarla. Rodolfo la trova per primo ma la nasconde in una tasca e, al buio, sfiora la mano della ragazza. Tra i due scocca la scintilla, si dichiarano l’amore e decidono di raggiungere gli altri amici al caffè.

II Quadro
Al caffè Momus
Rodolfo presenta Mimì agli amici e le regala una cuffietta rosa. A un tavolo vicino giunge Musetta, vecchia fiamma di Marcello che lo ha lasciato per il vecchio e ricco Alcindoro. Visto Marcello, Musetta finge di essersi slogata una caviglia per attirare la sua attenzione. Manda via Alcindoro a comprarle un nuovo paio di scarpe e Marcello non può resisterle, così i due si riconciliano. Scoprono però di non avere abbastanza soldi per il conto del caffè e Musetta fa mettere tutto in conto ad Alcindoro. Fuggono poco prima del ritorno del vecchio.

III Quadro
La Barriera d’Enfer
Febbraio. Nevica e i doganieri fanno passare le lattaie. Nell’osteria del luogo, Marcello lavora come ritrattista e vive con Musetta tra gli stenti. Si trovano lì anche Mimì e Rodolfo.
Mimì confida a Marcello le sue pene: la vita con Rodolfo è impossibile a causa della gelosia di lui che la accusa di infedeltà. Marcello rivela che anche il suo rapporto con Musetta è in crisi perché la donna non riesce ad abbandonare la sua vita sfrenata e lo tradisce ripetutamente. Arriva Rodolfo e Mimì si nasconde per origliare. Lui prima conferma le gelosie poi rivela all’amico la preoccupazione per la malattia di Mimì. Un colpo di tosse di lei svela la sua presenza. Con Rodolfo hanno un commovente colloquio nel quale si lasciano dandosi appuntamento alla primavera successiva. Nel frattempo, Marcello e Musetta litigano duramente.

IV Quadro
In soffitta
Ormai separati da Musetta e Mimì, Marcello e Rodolfo si confidano le pene d’amore. Colline e Schaunard li raggiungono. All’improvviso giunge Musetta: ha incontrato Mimì sofferente sulle scale e la sta portando in soffitta. La giovane giunge, è arrivata alla fine dei suoi giorni.
Musetta manda Marcello a vendere i suoi orecchini per comperare medicine ed esce per cercare un manicotto che scaldi le mani di Mimì. Colline esce per vendere il suo vecchio cappotto per contribuire alle spese. Mimì e Rodolfo rimasti soli rievocano il loro amore.
Quando tutti tornano, si fanno intorno alla giovane. Rodolfo è accanto alla finestra. Schaunard è il primo ad accorgersi che è morta, lo confida a Marcello. Rodolfo si gira e legge negli occhi degli amici la terribile notizia.