Trama

Madame Popova è la giovane e graziosa vedova di un proprietario terriero e, ignorando i consigli del vecchio e saggio servo Luka, intende concludere la sa esistenza virtuosamente da casta vedova, nonostante il marito non fosse mai stato un modello di virtù. Anzi, proprio per il fatto di averlo rimproverato tanto in vita, la donna pensa oggi di continuare a esibire un’eburnea virtù per perseguitarlo anche nell’aldilà. Le cose potrebbero continuare così se non irrompesse nella vita di Madame Popova un uomo d’affari che intende incontrarla. Si tratta di Smirnov, proprietario terriero e tenente d’artiglieria a riposo al quale il defunto coniuge di Madame Popova doveva 1300 rubli di avena. Trovandosi Smirnov con la banca alle calcagna e quindi con la minaccia di vedersi togliere la proprietà e dichiararsi fallito, esige dalla giovane vedova il pagamento del debito. Rifiuta quindi una promessa di pagamento e, quando la situazione si scalda, Madame Popova, indignata, lascia la stanza lasciando Smirnov – definito un orso, un cafone – a dolersi dei suoi guai. Pian piano, nell’uomo, alla disperazione si sostituisce la rabbia e, soprattutto, inveisce contro le donne e contro il loro modo di fare commercio. In quel momento sopraggiunge Luka a comunicare una repentina indisposizione di Madame Popova che le impedirà di proseguire la discussione. Smirnov non si dà per vinto e annuncia a Luka che resterà lì finché non vedrà saldato il suo debito. Si mette infatti comodo, ordina di sciogliere i cavalli e si fa portare della vodka. Nota la sua immagine alterata nello specchio ma non cede nemmeno ai rimproveri di Luka.
Torna nel salotto Madame Popova, con lo sguardo a terra, e cerca con la modestia di ridurre Smirnov a più miti pretese. Lui è irremovibile: se non sarà pagato subito si impiccherà! Nel corso della discussione, Smirnov afferma anche che gli uomini sono più fedeli delle donne. A questo punto Madame Popova sbotta e, punta nel vivo, racconta con ogni particolare la vita debosciata e di inganni del defunto Popov, enfatizzando, di contro, le sue personali virtù e le sue intenzioni di futura castità.
Smirnov però non le crede. Nota infatti che, nonostante il lutto, la donna si è incipriata. Lei si adira e gli ordina di andar via. L’uomo ribatte dicendo che se si tratta di parità tra i sessi, allora che si battano a duello. Madame Popova, messa alle strette, senza batter ciglio, prende le pistole del marito e chiede all’uomo di insegnarle come usarle, dato che non ha mai sparato. Smirnov ne resta colpito e si rammarica di dover uccidere in duello una così nobile creatura, ma si presta alla lezione, al termine della quale si scopre innamorato della donna. Si propone quindi di sparare un solo colpo in aria ma lei scambia il preteso innamoramento per vigliaccheria e lo caccia nuovamente. Lui non cede: essere ucciso da lei sarà un piacere. Madame Popova è confusa, chiama Luka perché mandi fuori quell’ospite inopportuno ma, quando il servo sopraggiunge, trova i due l’uno nelle braccia dell’altro.